La cucina sarda affonda le proprie radici nella cultura pastorale e contadina del luogo. La tradizione culinaria della Sardegna è anche frutto dei tanti intrecci culturali che nel tempo hanno forgiato il carattere dell’isola, tavola compresa.
La cucina sarda tradizionale si è arricchita nella storia attraverso apporti e contaminazioni da contatti e scambi fra diverse culture mediterranee.
Quali sono i piatti della tradizione culinaria sarda?
La cucina tipica sarda è varia e diversificata, spazia dalle carni arrostite, al pane, i formaggi, i vini, a piatti di mare e di terra, sia di derivazione contadina che pastorale, di cacciagione, di pesca e di raccolta di erbe spontanee. Ecco i piatti tipici della cucina sarda:
- Porcheddu: il piatto più famoso della Sardegna. l maialino da latte deve pesare dai 4 ai 6 chili massimo e viene cotto intero a fuoco lento in un letto di foglie di mirto;
- Zuppa gallurese: tipico piatto della Gallura, la regione che si trova nella zona nord della Sardegna. Questo piatto non è liquido, sebbene il brodo di carne venga utilizzato per prepararla. La consistenza potrebbe essere quella delle lasagne ed è costituita strati di pane condite con formaggio e brodo di pecora il tutto poi cotto al forno;
- Culurgiones: primo piatto tipico della cucina sarda. Esso arriva dalla zona dell’Ogliastra. Si tratta di una sorta di gnocchi fatti in casa (quelli perfetti hanno una chiusura davvero bella ma difficile da realizzare) ripiena di crema di patate condita con della menta. Si condiscono prevalentemente con un “semplice” sugo di pomodoro;
- Malloreddus: non chiamateli gnocchetti sardi! I malloreddus, formato di pasta dalla silhouette inconfondibile, sono tipici del Medio Campidano. La tecnica di produzione dei malloreddus artigianali prevede due ingredienti, semola di grano duro e acqua. Il sugo che si sposa meglio a questo formato di pasta è quello denominato alla “campidanese” ovvero base di pomodoro, salsiccia e zafferano;
Seadas: uno dei dolci più famosi della tradizione sarda. Questi ravioli fritti, il cui impasto è composto da semola e strutto, sono ripieni di formaggio fresco, preferibilmente ovino e non messo in salamoia ma lasciato inacidire per qualche giorno. Quando le seadas sono state chiuse vengono fritte e subito ricoperte di miele caldo.